mercoledì 10 giugno 2015

Gandhi e la prigione

Il 18 marzo 1922, un tribunale coloniale britannico condanna il leader dell'indipendenza indiana Mohandas Gandhi per sedizione, dopo una marcia di protesta che aveva portato alla violenza. Gandhi, cultore del pacifismo e della non violenza, deluso dal popolo indiano che aveva dato vita alla precedente rivolta nella città di Chauri Chaura, si dichiara colpevole e chiede il massimo della pena: è condannato a sei anni.

Edmund Candler ha scritto nel numero di luglio 1922 Atlantic Monthly: "Gandhi ha risvegliato la coscienza nazionale in un modo che nessun altro uomo potrebbe risvegliarla; allo stesso tempo, ha forze unloose che egli è in grado di controllare. Ma lui ha acceso una candela ... Nel Mahatma Gandhi i giovani del paese hanno il loro eroe nazionale, ormai un uomo a cui si può puntare, senza paura morale o fisica; come Garibaldi o Mazzini. "


ll Trattato navale di Washington

ll Trattato navale di Washington fu un trattato stipulato dalle cinque principali potenze vincitrici delle prima guerra mondiale, mediante il quale concordarono di prevenire una corsa agli armamenti limitando le costruzioni navali.
Il trattato limitò la costruzione di navi da battaglia, incrociatori da battaglia e portaerei dei firmatari. Il numero di unità di altre categorie come incrociatoricacciatorpediniere e sottomarini non fu limitato dal trattato, ma il loro dislocamento complessivo fu limitato a un dislocamento di 10 000 ton (10 161 t).
Fu negoziato nel corso della Conferenza navale di Washington tenuta a Washington D.C. dal novembre 1921 al febbraio 1922 e firmato dai rappresentati degli Stati Uniti d'America, Impero Britannico, Giappone, Francia e Regno d'Italia a Washington, il 6 febbraio 1922. Il Senato degli Stati Uniti consigliò la sua ratifica il 29 marzo 1922; il presidente degli Stati Uniti lo ratificò il 9 giugno 1923; le ratifiche vennero depositate presso il Governo degli Stati Uniti il 17 agosto 1923 e proclamate il 21 agosto 1923.
Conferenza navale di Washington in riunione
I termini del trattato vennero modificati dal Trattato navale di Londra del 1930 e dal Secondo trattato navale di Londra del 1936. Per la metà degli anni trenta il Giappone e l'Italia rinunciarono ai trattati, rendendo la limitazione degli armamenti navali una posizione sempre più insostenibile dagli altri firmatari. Le costruzioni navali della Germania erano invece controllate dal Trattato di Versailles, il trattato di pace che pose fine alla prima guerra mondiale.
Gli effetti del trattato furono di arrestare la tendenza all'aumento delle dimensioni delle navi di battaglia e di arrestare la costruzione di nuove navi per più di una decade.


Il trattato navale ebbe un profondo effetto sui giapponesi. Grazie alla superiore potenza industriale statunitense o britannica una lunga guerra sarebbe probabilmente terminata in una sconfitta giapponese. L'ingiustizia percepita fu la causa della non partecipazione al Secondo trattato navale di Londra nel 1936. Isoroku Yamamoto, che più tardi progettò l'attacco di Pearl Harbor, sostenne che il Giappone avrebbe dovuto rimanere nel trattato e fu pertanto considerato da molti come un membro della fazione del trattato.

Strage di Torino

Viene ricordata la serie di omicidi commessi tra il 18 dicembre ed il 20 dicembre 1922 a Torino dai fascisti capeggiati da Piero Brandimarte.
La notte di domenica 17 dicembre 1922, alla barriere di Nizza, tra corso Spezia e Via Nizza, avvenne uno scontro a fuoco nel quale restarono ferite quattro persone, due delle quali moriranno nel giro di poche ore. Le vittime furono Giuseppe Dresda, ferroviere ventisettenne e Lucio Bazzani, studente di ingegneria di 22 anni, entrambi militanti fascisti.
L'uccisore, riconosciuto nel tranviere ventiduenne Francesco Prato, riuscì a fuggire, benché ferito a una gamba. Aiutato dai suoi compagni, Prato si rifugiò in un'abitazione non distante da corso Spezia e, in seguito, venne fatto espatriare in URSS,dove si ipotizza sia scomparso nel periodo delle purghe staliniane
I due omicidi, oltre alle ricerche della Polizia, avviano la reazione delle squadre d'azione capeggiate da Piero Brandimarte e organizzata dai quadrumviri del fascismo torinese: Scarampi, Voltolini, Monferrino e Orsi, che investirono l'intera città di Torino, in una caccia all'uccisore Prato, presso gli esponenti più conosciuti della fazione politica opposta.
Benito Mussolini, telefonando al prefetto di Torino, subito dopo la strage dirà:
« Come capo del fascismo mi dolgo che non ne abbiano ammazzato di più; come capo del governo debbo ordinare il rilascio dei comunisti arrestati! »

Archivio La stampa

La nascita del Partito Comunista Cinese

II Congresso del Partito Comunista Cinese si svolse il 16-23 luglio 1922 a Shanghai e rappresentò la formazione politica del Partito.
II Congresso dovette tenersi in un clima di sicurezza e clandestinità ancora maggiore di quello che aveva caratterizzato il primo, tanto che lo stesso Mao Zedong non vi poté partecipare perché si dimenticò l'indirizzo segreto del luogo ove si svolgeva il Congresso.
Fondamentalmente, il II Congresso formò la politica ideologica del Partito: assunse il leninismo come guida del proprio pensiero e stabilì che, prima della rivoluzione socialista, occorreva mettere in atto una rivoluzione democratica per abbattere il feudalesimo e il colonialismo, che ancora dominavano nella Cina di allora, squassata dalla guerra civile fra i signori della guerra.
Chen Duxiu venne rieletto Segretario generale del Partito.
Chen Duxiu



In bicicletta....

Il Tour de France 1922, sedicesima edizione della Grande Boucle, si svolse in quindici tappe tra il 25 giugno e il 23 luglio 1922, per un percorso totale di 5 372 km. Fu vinto per la seconda ed ultima volta (dopo il successo nell'edizione del 1919) dal belga Firmin Lambot (al terzo ed ultimo podio della carriera al Tour). Si trattò della settima vittoria (peraltro consecutiva) ottenuta da un corridore del Belgio: questa striscia di vittorie consecutive al Tour da parte di corridori di una stessa nazione rappresenta tuttora un primato imbattuto.
Lambot terminò in 222 h 08'06", davanti al francese Jean Alavoine (secondo classificato e per la quarta volta e ultima volta sul podio di Parigi dopo un altro secondo posto e due terzi) e al connazionale Félix Sellier (al primo e unico podio della carriera alla Grande Boucle in qualità di terzo classificato).